Sorrisi e testimonianze di benessere. E' quello che hanno visto, e di cui hanno gioito, le educatrici di Fondazione Santa Tecla , nei volti delle anziane e degli anziani con cui, con tutte le necessarie precauzioni, hanno ricominciato le attività in piccoli gruppi. Eccole ed eccoli, ad esempio, impegnati in esercizi di ginnastica dolce e proposte di stimolazione sensoriale (in particolare il tatto, vedete nelle foto)
Riprendono le accoglienze di anziani in Fondazione Santa Tecla. Dall'inizio di febbraio 2021 sono ripresi i nuovi ingressi nella Sezione Alta Protezione Alzheimer (Sapa), quella che ospita anziani particolarmente fragili.
Chi diventa ospite della Sezione Alzheimer trascorre prima un periodo di 10 giorni nell'astanteria, cioè una parte del nostro centro servizi dedicata proprio a questo passaggio temporaneo.
Questo passaggio, obbligatorio come da indicazioni della Regione Veneto, serve a verificare che l'uomo/la donna non sviluppi sintomi da Covid 19 e che non sia positivo ai tamponi.
Terminato il periodo di 10 giorni, c'è il passaggio in Sezione Alzheimer.
Riprendere l'accoglienza permette di dare un grande sostegno a famiglie in difficoltà che non riescono da sole a gestire le difficoltà del loro caro: Fondazione Santa Tecla offre a chi soffre di Alzheimer assistenza specifica e specialistica, come raccontavamo (a settembre 2018) in queste slide di presentazione del Sapa di Fondazione Santa Tecla
Fondazione Santa Tecla sta gradualmente riconquistando la sua vita quotidiana.
Continuano ad aumentare le anziane e gli anziani che si negativizzano, cioè che al tampone risultano negativi al Covid dopo essere stati positivi: venerdì 5 siamo arrivati a 74. Per queste donne e questi uomini la vita, gradualmente, riprende il suo ritmo normale, assieme a quanti tra gli ospiti della Fondazione non sono mai stati contagiati dal nemico Covid.
Con loro le educatrici hanno ripreso alcune attività. Ovviamente sempre in piccoli gruppi e con tutte le precauzioni necessarie, ma di nuovo ci si trova insieme con continuità, ad esempio, per giocare a tombola (e così tenere allenata l'attenzione), leggere il giornale (e così mantenere un collegamento con il mondo esterno), svolgere attività manuali-creative (e così tenere allenata la manualità), pregare il rosario (coltivando la dimensione spirituale degli enti).
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In questi giorni difficili, con il Covid che ha portato fatica, dolore e lutto ed ha sconvolto la vita quotidiana in Fondazione Santa Tecla più di quanto avesse fatto in questi mesi di pandemia, cerchiamo comunque di coltivare le relazioni, la presenza, l'esserci. Quello che nessun distanziamento fisico forzato può fermare.
Ogni giorno, ad esempio, le educatrici organizzano videochiamate per le anziane e gli anziani con i loro famigliari, in cui possono vedersi, parlarsi, trasmettersi affetto.
(e ci spiace se non riusciamo sempre ad accontentare tutte le richieste dei famigliari)Ogni giorno, le educatrici si fermano a scambiare qualche parola con gli anziani e le anziane, singolarmente, per far loro sentire la presenza, per dire un "ci sono" che in questi giorni bui è più prezioso che mai.
E sono giorni proprio bui e difficili, qui come in tutte le strutture per anziani, per noi come un po' per tutti.
Ci sono anziani che la mattina stanno bene e il pomeriggio, all'improvviso, sono in ambulanza, diretti in ospedale. Provate a immaginare i sentimenti di noi tutti, in quei momenti.
Per proteggere tutti dalla diffusione del contagio,e per rispettare le norme, dobbiamo isolare chi è positivo, anche se sta bene e anche se è positivo, da settimane e settimane.
Dobbiamo isolare chi è positivo e sta male: anche dai suoi famigliari, per quanto straziante questo sia.
Sabato 30, inoltre, riceverà la seconda dose di vaccino anti Covid chi ha ricevuto la prima dose il 9 gennaio, salvo imprevisti.