In questi giorni difficili, con il Covid che ha portato fatica, dolore e lutto ed ha sconvolto la vita quotidiana in Fondazione Santa Tecla più di quanto avesse fatto in questi mesi di pandemia, cerchiamo comunque di coltivare le relazioni, la presenza, l'esserci. Quello che nessun distanziamento fisico forzato può fermare.
Ogni giorno, ad esempio, le educatrici organizzano videochiamate per le anziane e gli anziani con i loro famigliari, in cui possono vedersi, parlarsi, trasmettersi affetto.
(e ci spiace se non riusciamo sempre ad accontentare tutte le richieste dei famigliari)Ogni giorno, le educatrici si fermano a scambiare qualche parola con gli anziani e le anziane, singolarmente, per far loro sentire la presenza, per dire un "ci sono" che in questi giorni bui è più prezioso che mai.
E sono giorni proprio bui e difficili, qui come in tutte le strutture per anziani, per noi come un po' per tutti.
Ci sono anziani che la mattina stanno bene e il pomeriggio, all'improvviso, sono in ambulanza, diretti in ospedale. Provate a immaginare i sentimenti di noi tutti, in quei momenti.
Per proteggere tutti dalla diffusione del contagio,e per rispettare le norme, dobbiamo isolare chi è positivo, anche se sta bene e anche se è positivo, da settimane e settimane.
Dobbiamo isolare chi è positivo e sta male: anche dai suoi famigliari, per quanto straziante questo sia.
Sabato 30, inoltre, riceverà la seconda dose di vaccino anti Covid chi ha ricevuto la prima dose il 9 gennaio, salvo imprevisti.
Sabato 9 gennaio, come da tempistica fissata dalla Ulss 6 Euganea, inizia la somministrazione della prima dose del vaccino anti Covid 19 ad anziani e personale di Fondazione Santa Tecla.
Nel corso della settimana successiva si completerà la somministrazione.
Dopo circa tre settimane, la seconda e ultima dose, necessaria per garantire l'immunità.
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Agli anziani di Fondazione Santa Tecla mancano gli incontri, ma non mancano gli affetti.
E se pure è certamente un Natale difficile per tutti loro, che devono rinunciare, come tutti, a vivere con i propri cari al fianco il momento di festa, chi vuole bene ai nostri anziani ha trovato modo di farlo vedere e sentire.
Un grandissimo grazie, ad esempio, va a Annamaria, Anna Maria e Celestina, tre volontarie di Fondazione Santa Tecla, che hanno preparato regali di Natale per gli anziani: all'uncinetto, con le loro mani e il loro impegno, hanno realizzato delle renne, dei Babbi Natale, delle piccole stelle, donate ai nostri anziani come un vero segno di Natale.
Leggi tutto: I regali di Natale dei volontari per gli anziani di Fondazione Santa Tecla
"Sappiate che tanti si ricorderanno di voi e appena possibile verranno a trovarvi e abbracciarvi. Anche loro, infatti, sentono la vostra mancanza e soffrono l'impossibilità dell'incontro".
E' un passaggio delle parole di vicinanza e consolazione e affetto che il vescovo di Padova mons.Claudio Cipolla rivolge agli anziani, alle persone non autosufficienti e alle persone con disabilità, a cui indirizza una lettera di auguri per il Natale 2020.
Nello stesso testo mons.Cipolla si rivolge anche "agli operatori delle Rsa e delle case di riposo". "Il mio pensiero - scrive il vescovo - va anche a quanti servono per professione le residenze di cui (voi anziani, non autosufficienti o con disabilità) siete ospiti: so che si stanno dedicando al loro lavoro ben oltre i loro doveri professionali (,,,) Il Natale parla anche a loro: il Signore motiva il loro impegno e dona forza per assolvere il loro compito anche nella stanchezza".
"Molti operatori - termina la lettera del vescovo - sono credenti: li invito allora a dire una preghiera con voi o darvi una benedizione; loro che possono incontrarvi anche a nome mio. Forse è sufficiente una carezza per parlare di Dio e per dirvi che è nato, anche quest'anno, per ciascuno di noi. Con affetto, buon Natale!"
Scarica il pdf della lettera di mons.Claudio Cipolla, vescovo di Padova