Dove il Covid19 impedisce, la fantasia dell'equipe educativa si ingegna.
Se anche la necessità di proteggere le anziane con gli anziani e le lavoratrici e i lavoratori dalla malattia ha limitato, purtroppo, le possibilità di svolgere attività di gruppo, cionondimeno la creatività trova il modo di vivere giornate speciali.
Così è stato, martedì 16 settembre, quando Fondazione Santa Tecla ha vissuto la sua “Festa dell'Uva”.
Quaranta anziani – qualcuno autonomo nei movimenti, qualcuno in carrozzina- si sono cimentati con una simulazione di vendemmia: hanno tagliato dei grappoli d'uva di carta, e sul retro di ognuno c'era una piccola prova da superare, o un indovinello da rispondere; hanno sgranato delle vere pannocchie; hanno guardato l'educatrice Michela cimentarsi nella pigiatura di vera uva, a piedi scalzi nel tino. Tutti assieme hanno cantato e ballato.
Per gli ospiti un'occasione per divertirsi e vivere una giornata diversa, ma che probabilmente ha ricordato loro tante giornate di vendemmia della gioventù e dell'età adulta. E stimolare i ricordi, mantenere viva la memoria, è un modo per aiutare gli anziani a mantenere attiva la mente, che è una componente del loro benessere psicofisico.