Festa in Fondazione Santa Tecla il pomeriggio di mercoledì 29 maggio per i 100 anni di Mario Bonato, che da 7 anni vive in Fondazione Santa Tecla.
Nato a Este il 29 maggio 1919, nella sua vita, tra i molti lavori, ha fatto l'elettricista, ha lavorato in una pellicceria, ha consegnato pane a domicilio.
È stato sposato due volte, padre di due figli; ad oggi nonno di due nipoti e due pronipoti.
Vive in Fondazione Santa Tecla dal 2012: da allora continua tutte le mattine ad uscire autonomamente a piedi per fare colazione nella pasticceria Schizzerotto”.
in questa occasione a volte fa piccoli acquisti, su richiesta, per le altre ospiti che non hanno la possibilità di uscire così spesso.
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Domenica 2 giugno alle 16 in Fondazione Santa Tecla va in scena lo spettacolo "La scorzeta de limon", da testo di Gino Rocca, a cura della Compagnia Teatro Veneto "Città di Este", per la regia di Stefano Baccini.
Lo spettacolo è anzitutto un regalo per i nostri anziani che vivono in Fondazione.
Un particolare ringraziamento al famigliare del nostro ospite Antonio per avere aiutato a organizzare questa occasione artistica.
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Fare ginnastica fa bene, farla con i nipotini fa meglio!
Nell'ambito del progetto Movi-Mente per la promozione dell'attività fisica per gli anziani ospiti , Fondazione Santa Tecla ha organizzato uno speciale allenamento di ginnastica a cui assieme agli anziani hanno partecipato anche alcuni loro nipoti o pronipoti, con divertimento di tutti.
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Luigi, fatto prigioniero dai tedeschi alla fine della seconda guerra mondiale: 8 giorni rinchiuso nel Collegio Vescovile di Este trasformato in struttura militare, poi due anni in campo di prigionia in Germania
Angelo, che si ricorda di quando i fascisti obbligarono suo padre a consegnare mezzo maiale come risarcimento per un presunto sgarbo. “Ma il giorno della macellazione - racconta -. mio padre ha messo sulla porta della cantina due stanghe di legno per chiuderla bene. Quando si sono presentati in quattro a prendersi il mezzo maiale, di notte, lui ha sparato due colpi in aria col suo fucile e loro sono fuggiti. E il maiale è diventato salami solo per la mia famiglia, già numerosa”.
Stella, che aveva un fratello: durante la seconda guerra mondiale lo hanno mandato a combattere prima in Grecia e poi in Russia. E poi non è piu' tornato. Quando scriveva lettere a casa, racconta Stella, il fratello “si raccomandava di aver cura della sua bicicletta e del suo canarino”.
Sono alcuni dei frammenti di Storia e delle testimonianze di vita che alcuni anziani ospiti di Fondazione Santa Tecla hanno consegnato agli studenti della classe seconda dell'indirizzo di grafica del centro di formazione professionale salesiano Manfredini di Este, arrivati nella nostra casa per un'esperienza di volontariato e spiritualità durante la Quaresima. Assieme a loro, anche gli studenti dell'indirizzo di ristorazione.